500 milioni di euro dalla Ferrari per l’innovazione del territorio
Dal 2022 al 2025, nuovi investimenti e assunzioni per attività industriali e di ricerca e di sviluppo sperimentale a Maranello e non soltanto
Un presente e un futuro sostenibili, attraverso attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di nuove tecnologie e componentistica correlate alla transizione digitale, insieme a mezzi innovativi e a ridotto impatto ambientale.
Con un nuovo stabilimento per l’elettrificazione e nuovi sistemi di propulsione a basso impatto ambientale, equipaggiati con nuove soluzioni digitali e di connettività.
Transizione digitale ed ecologica, ricerca e nuove tecnologie a basso impatto ambientale, occupazione.
Sono questi, in estrema sintesi, gli ambiti a cui guarda l’investimento industriale realizzato dalla Ferrari nel sito produttivo di Maranello, nella provincia italiana di Modena, fra il 2022 e il 2025, fino a circa 500 milioni di euro.
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Non mancheranno i contributi di MISE, Regione Emilia-Romagna e Invitalia
Si tratta di un impegno sostenuto anche dal Ministero dello Sviluppo Economico della Repubblica Italiana, dalla Regione Emilia-Romagna e da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, sulla base del Protocollo di intesa sottoscritto a Maranello con la Ferrari.
Il documento regola la proposta progettuale, l’impatto occupazionale (250 nuovi addetti), le ricadute sul territorio in termini di protezione ambientale, la copertura finanziaria.
A firmare, insieme al presidente di Ferrari, John Elkann, il Ministro per lo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, l’Amministratore Delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, alla presenza dell’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico, Vincenzo Colla.
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250 nuovi addetti nel quartier generale del Cavallino e altrove nel Modenese
L’ammontare stimato di risorse destinate alla realizzazione degli interventi, nel periodo 2022-2025, può arrivare fino a circa 500 milioni di euro, per investimenti industriali e attività di ricerca e di sviluppo sperimentale.
Dalla realizzazione degli interventi Ferrari Spa potrà derivare un incremento occupazionale, nelle sedi di Maranello e della provincia di Modena, di 250 nuovi addetti.
Il contributo del Ministero dello Sviluppo Economico, a valere sullo strumento del Contratto di sviluppo che presenterà la Ferrari, potrà essere pari a 106,25 milioni di euro.
Si tratta di fondi destinati a finanziare il programma di sviluppo industriale del sito di produzione di autovetture, inclusi i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale.
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L’utilità del nuovo istituto degli “Accordi per l’insediamento e lo sviluppo
La Regione Emilia-Romagna in maniera complementare al MISE, con le proprie strutture e con il supporto di Art-ER, sosterrà gli investimenti attraverso le modalità previste dalla Legge Regionale 14 del 18 luglio 2014 (“Promozione degli investimenti in Emilia-Romagna”) che prevede l’istituto degli “Accordi per l’insediamento e lo sviluppo”.
Il sostegno della Regione Emilia-Romagna potrà riguardare diversi ambiti. Da un lato gli interventi di ricerca e sviluppo, con particolare attenzione ai progetti col maggiore impatto territoriale per lo sviluppo della filiera dell’automotive, con il coinvolgimento dei centri di ricerca regionali.
E poi formazione, alte competenze e nuova occupazione; tutela dell’ambiente, decarbonizzazione e riduzione dei consumi energetici da fonti fossili nei processi produttivi.
Inoltre, la Regione si impegna, in collaborazione con gli enti locali coinvolti, a sostenere eventuali opere di infrastrutturazione logistica e telematica.
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In Italia la filiera dell’automotive vale 5.500 imprese e il 6 per cento del PIL
In Italia, il settore è uno degli assi portanti del comparto manifatturiero italiano, con 5.500 imprese che generano oltre il 6 per cento del PIL e occupano oltre 1,2 milioni di addetti, con investimenti in Ricerca e Sviluppo pari a 1,8 miliardi di euro.
A livello europeo il settore presenta 12,6 milioni di addetti, collocandosi fra le filiere portanti del sistema manifatturiero.
Inoltre, l’Italia detiene un ruolo primario a livello mondiale all’interno della filiera automotive come testimoniato anche dagli investimenti esteri realizzati nel Paese e dalla importante produzione di componentistica auto.
In Emilia-Romagna si registra una forte specializzazione industriale nel comparto delle auto e delle moto di lusso.
All’interno della propria Smart Specialisation Strategy (S3), la Regione ricomprende l’automotive tra le principali specializzazioni produttive che, insieme a specifici ambiti tematici quali innovazione nei materiali, digitalizzazione, intelligenza artificiale e big data, manufacturing 4.0, mobilità sostenibile e innovativa, contribuiscono agli obiettivi di un’Europa più “intelligente” e più verde.
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Dall’eccezionalità della Motor Valley al cluster di altissima formazione MUNER
Per questo è forte un ecosistema innovativo frutto della collaborazione fra istituzioni nazionali, enti locali, imprese, università, centri di ricerca e fiere, che in una logica di Triple Helix ha dato vita ad un cluster specializzato come MUNER, la Motovehicle University of Emilia-Romagna, che attira in regione giovani preparati da tutto il mondo, a un brand riconosciuto a livello internazionale, la Motor Valley, a un sistema di alta formazione che coinvolge tutte le Università dell’Emilia-Romagna, in forte collegamento con il sistema socio-produttivo. E tutto ciò nella terra che presenta marchi motoristici unici al mondo.
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Stefano Bonaccini: “Qui transizione ecologica e digitale e buona occupazione”
“Un progetto innovativo e di alto livello, che guarda alla transizione ecologica, a quella digitale e alla buona occupazione. Un nuovo intervento che prende corpo in Emilia-Romagna, a beneficio del territorio e del Paese. Che ha radici nelle grandi professionalità interne alla Ferrari ma che può trovare nelle reti regionali dell’Alta tecnologia e dei Tecnopoli l’ecosistema migliore per potersi sviluppare, che unisce le nostre università e il mondo produttivo, filiere manifatturiere uniche al mondo, la formazione specialistica e le infrastrutture digitali che si rafforzano attorno al Big Data Technopole di Bologna e alla Data Valley emiliano-romagnola”, dice Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna.
“L’attrattività complessiva del nostro sistema, in un quadro di valori, diritti e coralità definito nel Patto per il Lavoro e per il Clima firmato con tutte le parti sociali, rappresenta una carta in più per la ripartenza che vogliamo costruire insieme” Sì a Bologna al forum strategico per la filiera aerospaziale.
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