Julia Dannath-Schuh: “All’ETH l’impegno per le donne dà frutti…”
La Vice Presidente per lo sviluppo del personale e la leadership del Politecnico di Zurigo fa il punto su pari opportunità e uguaglianza
![Julia Dannath-Schuh: Vice Presidente per lo sviluppo del personale e la leadership del Politecnico di Zurigo](https://innovando.it/wp-content/uploads/2024/06/Julia-Dannath-Schuh-AllETH-limpegno-per-le-donne-da-frutti…-4.jpg)
(Foto: Daniel Winkler/ETH Zurigo)
Dal 1991, in Svizzera, il 14 giugno è un giorno tradizionalmente all’insegna delle campagne e delle cause femministe.
Tale data fu scelta perché segna l’anniversario della votazione del 1981 che sancì il principio di uguaglianza nella Costituzione Federale.
Julia Dannath-Schuh, Vice Presidente per lo sviluppo del personale e la leadership del Politecnico di Zurigo dal novembre 2020, spiega in un’intervista perché, a distanza di tre decenni dalle prime iniziative di impegno per le pari opportunità e per l’uguaglianza di genere, sia ancora necessario fare la propria parte, anche fra i docenti e i dottorandi all’ETH.
Nata il 16 maggio 1977, Julia Dannath-Schuh è una psicologa tedesca ed è la prima persona a ricoprire la carica di Vice Presidente per lo sviluppo e la leadership del personale, carica che è stata creata insieme all’altro inedito ruolo di Vice Presidente per il trasferimento delle conoscenze e le relazioni aziendali, circostanza che ha portato il numero di membri del Comitato Esecutivo dell’Eidgenössische Technische Hochschule Zürich da cinque a sette.
“Sono fiduciosa che possiamo consentire a tutti, indipendentemente dal sesso, di sviluppare il proprio potenziale in modo ottimale e di perseguire il proprio percorso formativo e professionale in modo autodeterminato”, afferma.
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(Foto: Lijian Zhan)
Julia ha un background scientifico in psicologia e leadership. Ha conseguito il diploma di laurea presso l’Università del Saarland, effettuato il dottorato di ricerca all’Università di Tubinga e ha svolto un perfezionamento come psicoterapeuta conseguendo l’EMBA (Executive Master in Business Administration) all’Università di San Gallo.
Prima di entrare al Politecnico Federale nella città in riva alla Limmat, ha lavorato come consulente per lo sviluppo organizzativo ed è stata CEO della società di consulenza Manres AG.
In qualità di vicepresidente per lo sviluppo personale e la leadership, la Dannath-Schuh è responsabile della politica del personale per le maestranze tecniche, amministrative e scientifiche, nonché dello sviluppo e della gestione dei dipendenti di tutto il personale dell’università.
Supporta il presidente dell’ETH di Zurigo, Joël Mesot, nell’attuazione della politica del personale per i docenti ed è responsabile dell’attuazione e del rispetto del regolamento del personale, garantendo pari opportunità e promuovendo la diversità tra i membri dell’ETH.
Oltre a questi compiti, è responsabile della gestione delle maestranze nei dipartimenti accademici e nelle unità amministrative centrali, nonché del supporto per il reclutamento e la formazione professionale di tutti i dipendenti.
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![Julia Dannath-Schuh: Vice Presidente di Joël Mesot accanto a Vanessa Wood del Politecnico di Zurigo](https://innovando.it/wp-content/uploads/2024/06/Julia-Dannath-Schuh-AllETH-limpegno-per-le-donne-da-frutti…-2.jpg)
Dottoressa Dannath-Schuh, nel 1991 all’ETH c’erano in totale soltanto cinque professoresse. Qual è il rapporto tra i sessi oggi nel Politecnico Federale?
“L’ETH ha recentemente pubblicato il proprio ‘Monitoraggio dell’uguaglianza’. Il rapporto mostra che alcuni settori si stanno sviluppando in una buona direzione, cosa di cui sono soddisfatta. Ciò vale soprattutto per le cattedre: due terzi delle nuove nomine nel 2023 riguardano donne. Ciò è molto positivo. Tuttavia questo dato non può nascondere il fatto che, nel complesso, la percentuale di professoresse al Politecnico è ancora bassa. Attualmente soltanto una cattedra su cinque all’ETH è occupata da una donna. Abbiamo quindi ancora molta strada da fare…”.
Ciononostante, la crescita della quota femminile è considerevole. Come se lo spiega?
“Oltre all’impegno generale del Comitato Esecutivo, questo sviluppo è chiaramente attribuibile anche a misure specifiche: ad esempio, dal 2021 vi è l’obbligo che le commissioni di selezione siano composte da almeno tre professori donna, mentre un membro della commissione assume il ruolo di ‘Difensore del genere e della diversità’. Inoltre, il Presidente può nominare di sua iniziativa direttamente ricercatrici eccellenti. È evidente che il nostro impegno sta gradualmente dando i propri frutti”.
Quali sono quindi le aree che non si sviluppano come lei auspicherebbe?
“Per esempio, negli ultimi anni il rapporto uomo-donna tra gli studenti è cambiato molto poco. La percentuale di donne, sia a livello bachelor che di master, è invariata da anni intorno al 30 per cento. Ciò è particolarmente deplorevole se si considera che le studentesse di oggi saranno le professoresse di domani…”.
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(Foto: Johann von Barbieri/ETH Zurigo)
Che cosa sta facendo al riguardo?
“Sviluppare un approccio ‘unico per tutti’ purtroppo non ha molto senso in questo caso. Uno sguardo più attento ai dati rivela subito che ci sono grandi differenze tra i dipartimenti. Ci sono corsi di studio con una percentuale di donne del 50-60 per cento fino al livello post-dottorato, dopodiché le cifre crollano: in altre parole, è il classico tubo che perde. D’altro canto, vediamo che in materie come l’informatica le donne sono ancora chiaramente in minoranza sia a livello di bachelor che di master. Tuttavia in questi casi non si osserva praticamente alcuna falla, vale a dire che la percentuale di donne in questi ambiti rimane più o meno costante nel tempo a tutti i livelli. Pertanto, è necessario sviluppare e attuare diverse misure di sostegno nei singoli dipartimenti, a seconda della loro situazione attuale, con provvedimenti ad hoc”.
Come pensa che si svilupperà ulteriormente il campo dell’uguaglianza di genere e delle pari opportunità all’ETH nei prossimi anni?
“Sono fiduciosa del fatto che riusciremo a mantenere lo slancio degli ultimi anni e a consentire a tutti, indipendentemente dal sesso, di sviluppare il proprio potenziale in modo ottimale e di perseguire il proprio percorso formativo e professionale in maniera autodeterminata. Come Politecnico Federale non possiamo però influire su questo aspetto, poiché esso richiede l’impegno di tutta la società. È questo ciò che rende il 14 giugno in Svizzera un giorno così importante…”.
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![Julia Dannath-Schuh:](https://innovando.it/wp-content/uploads/2024/06/Julia-Dannath-Schuh-AllETH-limpegno-per-le-donne-da-frutti…-1.jpg)
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